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Il fenomeno del pellegrinaggio ai Luoghi santi della cristianità, divenuto un fattore rilevante nel IV secolo e destinato - quasi fosse una categoria universale - a perdurare fino ai nostri giorni, nel corso del Medioevo subisce sostanziali modificazioni di contenuto e di forma. Se da un lato si può parlare di uno spirito del pellegrinaggio in senso universale, dall'altro è forse superfluo specificare che numerose e diverse ne furono le manifestazioni storiche. Si può in ogni caso parlare di pellegrinaggi penitenziali o di ringraziamento, pellegrinaggi compiuti singolarmente o collettivamente, pellegrinaggi di armati o di inermes, secondo le caratterizzazioni che assunse lo spirito religioso nelle varie esperienze. Ciò che si propone di indagare questo libro è il pellegrinaggio gerosolimitano, in quel particolare periodo di frizione nei rapporti tra Oriente e Occidente che segnò il passaggio dal tardo Medioevo alla prima età moderna. Principale oggetto di interesse è la percezione dell'Oriente da parte dei pellegrini occidentali. Non però in senso generico, ma nell'ambito specifico di un intero corpus di testi narrativi dell'epoca: in questa scelta consiste la peculiarità del progetto. Infatti, per quanto esista una notevole quantità di studi sul pellegrinaggio - e sui relativi testi - è rimasto piuttosto in ombra questo specifico punto di vista come significativo per la storia del pensiero occidentale.